Attraverso il gocciolamento e lo schizzo il pittore statunitense provava a creare sulla tela ciò l’artista custodiva nel suo animo, infatti grazie ai primi studi psicoanalitici dell’epoca si cominciava a comprendere che la parte cosciente nell’uomo è solo la punta dell’iceberg della persona che invece ha nell’ inconscio la parte preponderante ma nascosta.

I suoi gesti non erano casuali ma nella sua convinzione erano il risultato di un movimento interiore che attraverso un apparente distrazione della parte conscia, poteva lasciare filtrare messaggi dal profondo, un po’ quello che accade quando sogniamo.

Nel mio caso, non è sempre mia intenzione realizzare un lavoro che ha questo scopo analitico ma devo dire che questo tipo di pratica risulta essere liberatoria e divertente.



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